Questo è un piatto da preparare per Natale ...
FARAONA all’armena (ricetta presa dal web)
La "Numidea meleagris", ovverossia la gallina faraona, è originaria dell'Africa ed è da molti secoli che fa parte degli animali addomesticati dall'uomo.
Già nel '700 era molto apprezzata sulle tavole imbandite grazie anche al fatto che le sue carni, affini per valore nutrizionale a quelle del pollo, sono di questo più aromatiche e magre.
Adatta a varie preparazioni, richiede una leggera frollatura.
I modi di ammannire ai commensali la faraona sono infiniti. Quella che vi propongo è una ricetta di origine armena e prevede l'uso, tra gli ingrediente, delle albicocche. Ma nella variante di origine austroungarica le albicocche sono sostituite dalle prugne secche. Il risultato però è di un sapore più forte e non sempre gradito a tutti.
E passiamo agli ingredienti per la preparazione di questa
Faraona all'armena:
1 faraona giovane (per chi preferisce il pollo va bene anche 1 gallinella)
250 grammi di riso
400 grammi di albicocche secche
150 grammi di stracchino fresco
1 litro di brodo
100 grammi di burro
mezza cipolla e un rametto di rosmarino
dello zenzero in radice
sale e pepe
Inoltre, per chi volesse, il ripieno potrà essere arricchito con pistacchi e mandorle pelate o a scelta con pinoli.
La fase iniziale prevede l'eviscerazione della faraona e la pulizia delle interiora utilizzabili. Se la cosa vi risulta fastidiosa potete chiedere al vostro macellaio di fiducia di prepararvela eviscerata e di darvi appunto le interiora commestibili già ben curate e pulite.
A questo punto tritate in modo grossolano (nel senso di non fare un trito finissimo, non di lasciarvi andare al turpiloquio mentre vi date alla culinaria!) le interiora e fatele saltare al burro con la cipolla e il rosmarino tritati, sale e pepe. Una volta fatto questo le mescolerete al riso cotto al dente, allo stracchino e alle albicocche che avrete in precedenza sbollentato nel brodo e tritato anch'esse.
Mescolate bene l'insieme e quindi mettetelo all'interno della faraona di cui poi ricucirete i lembi.
Ponete il volatile (si dice ancora così, anche se non vola più), adagiato di schiena, in una teglia larga che avrete imburrato, spennellatelo abbondantemente col burro e mettete in forno caldo per una quarantina di minuti, badando di irrorarlo frequentemente con il suo sugo di cottura.
Una volta cotta passate la faraona dalla teglia ad un piatto ovale da portata, preriscaldato, levate la cucitura e contornate con patatine novelle dorate al burro e piccoli pezzetti d'albicocca secca. Date una spolveratina di zenzero grattugiato e servite subito.
FARAONA all’armena (ricetta presa dal web)
La "Numidea meleagris", ovverossia la gallina faraona, è originaria dell'Africa ed è da molti secoli che fa parte degli animali addomesticati dall'uomo.
Già nel '700 era molto apprezzata sulle tavole imbandite grazie anche al fatto che le sue carni, affini per valore nutrizionale a quelle del pollo, sono di questo più aromatiche e magre.
Adatta a varie preparazioni, richiede una leggera frollatura.
I modi di ammannire ai commensali la faraona sono infiniti. Quella che vi propongo è una ricetta di origine armena e prevede l'uso, tra gli ingrediente, delle albicocche. Ma nella variante di origine austroungarica le albicocche sono sostituite dalle prugne secche. Il risultato però è di un sapore più forte e non sempre gradito a tutti.
E passiamo agli ingredienti per la preparazione di questa
Faraona all'armena:
1 faraona giovane (per chi preferisce il pollo va bene anche 1 gallinella)
250 grammi di riso
400 grammi di albicocche secche
150 grammi di stracchino fresco
1 litro di brodo
100 grammi di burro
mezza cipolla e un rametto di rosmarino
dello zenzero in radice
sale e pepe
Inoltre, per chi volesse, il ripieno potrà essere arricchito con pistacchi e mandorle pelate o a scelta con pinoli.
La fase iniziale prevede l'eviscerazione della faraona e la pulizia delle interiora utilizzabili. Se la cosa vi risulta fastidiosa potete chiedere al vostro macellaio di fiducia di prepararvela eviscerata e di darvi appunto le interiora commestibili già ben curate e pulite.
A questo punto tritate in modo grossolano (nel senso di non fare un trito finissimo, non di lasciarvi andare al turpiloquio mentre vi date alla culinaria!) le interiora e fatele saltare al burro con la cipolla e il rosmarino tritati, sale e pepe. Una volta fatto questo le mescolerete al riso cotto al dente, allo stracchino e alle albicocche che avrete in precedenza sbollentato nel brodo e tritato anch'esse.
Mescolate bene l'insieme e quindi mettetelo all'interno della faraona di cui poi ricucirete i lembi.
Ponete il volatile (si dice ancora così, anche se non vola più), adagiato di schiena, in una teglia larga che avrete imburrato, spennellatelo abbondantemente col burro e mettete in forno caldo per una quarantina di minuti, badando di irrorarlo frequentemente con il suo sugo di cottura.
Una volta cotta passate la faraona dalla teglia ad un piatto ovale da portata, preriscaldato, levate la cucitura e contornate con patatine novelle dorate al burro e piccoli pezzetti d'albicocca secca. Date una spolveratina di zenzero grattugiato e servite subito.
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