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lunedì 4 ottobre 2021

Bonet specialità del Piemonte


 I Piemontesi amano i dolci, e chi ama i dolci  non può che innamorarsi  del Piemonte. Innumerevoli le ricette tipiche, dai biscotti alle torte, al cioccolato, ecc.

Il Bonèt è un dolce morbido e soffice, "al cucchiaio", che contiene amaretti, cacao amaro in polvere e rhum. La ricetta può subire, a seconda delle zone, alcune variazioni.

Questa è la ricetta del "Bonèt" Astigiano:

Ingredienti :

4 uova
12 cucchiai di zucchero
mezzo litro di latte
50 gr di amaretti 
un cucchiaio di cacao amaro in polvere
mezzo bicchiere di Rhum

Esecuzione:
Rompere le uova in una ciotola e sbatterle con lo zucchero, diluendo poi la crema con il latte tiepido.
Aggiungere gli amaretti sbriciolati, la polvere di cacao e il rhum mescolando con una spatola o con la frusta.
A parte in un tegamino  preparare il caramello: mettere 4 cucchiaiate di zucchero, inumidire con poca acqua e lasciare imbiondire, toglierlo dal fuoco e versarlo nello stampo da budino tenuto al caldo  facendo in modo che veli il fondo e la parete. Se si preferisce si possono usare sei stampini monoporzione.
Aspettare che il caramello si raffreddi, versare il composto  e mettere lo stampo in un recipiente di acqua caldissima che dovrà arrivare a due dita dall'orlo. Cuocete a bagnomaria per circa un'ora. Quando la crema è rappresa, toglierla dal bagnomaria e lasciarla riposare nello stampo per alcune ore in luogo fresco.
Capovolgete poi il "bonet" nel piatto di portata e servire freddo.

Io ho voluto esagerare e ho aggiunto  amaretti sbriciolati .  Ottimo !!!



sabato 23 maggio 2020

Il mio Brasato



Il mio BRASATO

un secondo di carne che cucino  spesso


(questa è la ricetta classica del Brasato al Barolo, 
ma dato che non ne avevo, ho optato per la Bonarda dell'Oltrepo' Pavese)


Ingredienti per 4 persone :
800 g. di Scamone o girello di spalla
una bottiglia di Barolo (o Bonarda)
100 g. di lardo 
poca farina bianca
una cipolla, una carota, (io carote ne ho messe più di una)
mezzo gambo di sedano
1 spicchio d'aglio
prezzemolo, salvia,
rosmarino,
due foglie di alloro
40 g.di burro
olio di oliva
sale, pepe, noce moscata.

Tagliate a listerelle il lardo, incidete la carne e lardellate.
Tritate l'aglio con qualche fogliolina di salvia, prezzemolo e rosmarino.
Trasferiteli in una ciotola con sale, pepe e un pizzico di noce moscata grattugiata. 
Versate in una casseruola qualche cucchiaiata di olio, il burro e la cipolla affettata. 
Mettete sul fuoco  e fate soffriggere, unite la carne ben infarinata,  spolverizzatela con il trito preparato e  aggiungete l'alloro con sedano e carota tritati.
Fate dorare bene la carne, toglietela dalla casseruola e scolate il grasso in eccesso.
aggiungete al fondo di cottura un poco di farina, stemperatela, bagnate con un bicchiere di vino e lasciate ridurre il sugo a fiamma media.
Rimettete la carne nella casseruola, bagnatela con il rimanente vino e lasciatela cuocere a fiamma dolce e a recipiente coperto per tre ore e mezzo circa.
Servite la carne a fette con il suo fondo di cottura passato al setaccio. Accompagnato  con purè di patate.



lunedì 11 luglio 2016

Frittura dolce




FRITTURA DOLCE - Sapori Vintage

Si tratta di un dolce di semolino che ci faceva ogni tanto mia mamma.

Ingredienti :

100 g. di semolino
mezzo litro di latte
un cucchiaio di zucchero (50 g.)
un pizzico di cannella
una puntina di sale
un po' di burro
la scorza di un limone
un uovo
per impanare :
un uovo
pangrattato q.b.
olio per friggere.

Mettere sul fuoco il latte con tutti gli ingredienti, tranne l'uovo.
Quando il latte bolle, buttarvi a pioggia il semolino e rimestare per un quarto d ora.
Unire il tuorlo e amalgamare bene,
Rovesciare su un piatto bagnato d'acqua e fare in modo che il semolino rimanga piatto
e alto circa 2 cm.                                              
Quando è raffreddato, tagliare a losanghe.
Impanare le losanghe con uovo e pangrattato e friggere in olio bollente.


venerdì 23 ottobre 2015

Gnocchi di zucca all'Ossolana





Gli gnocchi all'Ossolana sono un piatto originario della provincia di Verbania e più precisamente della Val d'Ossola.

Questa è una ricetta dello Chef Roberto Molinari  del  Ristorante Le Cicale a Spinetta Marengo (AL)

Fonte : ilsussidiario.net   Paolo Massobrio

 GNOCCHI ALL'OSSOLANA

Ingredienti per  6 persone :

Per gli gnocchi :

150 gr. di patate lesse

400 gr. di zucca (cotta in forno)

100 gr. di farina di castagne

100 gr. di farina bianca

Olio extra vergine d’oliva

Noce moscata

2 tuorli d’uovo

Sale e pepe


Per  il sugo :

Prezzemolo

Panna da cucina

Formaggio Grana

Funghi

Burro

Aglio


In una spianatoia ponete farina di castagne e farina bianca, aggiungete due tuorli d’uovo,  un filo d’olio, due prese di sale, una presa di pepe e una grattugiata di  noce moscata. A questo punto aggiungete le patate lesse passate al setaccio  e la zucca passata al setaccio (dopo essere stata cotta in forno)  e impastate.

Quando l’impasto è pronto preparate gli gnocchi.

Per il sugo,  ponete del burro in padella con uno spicchio di aglio. Quando il burro inizia a soffriggere aggiungete i funghi tritati e due prese di prezzemolo tritato. Quando i funghi sono cotti  togliete l’aglio e aggiungete due cucchiai di panna da cucina e due abbondanti prese di Grana grattugiato.

Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata: quando gli gnocchi vengono a galla  scolateli con una schiumarola , passateli nella padella del sugo ( a fuoco acceso)  per pochi secondi e impiattate.








domenica 30 novembre 2014

POLENTA E BRASATO



Io adoro il brasato e quando arriva questa stagione mi piace prepararlo con una polenta fumante.

Questa volta mi sono basata su una ricetta di Davide Negri  pubblicata su "La Cucina Italiana" del mese di novembre 2014 :

"Reale di bue grasso al Nebbiolo"

Ricopio la ricetta integrale, ma  per noi  io ho ridotto le dosi.
Tempo necessario 3 ore e 30

Senza Glutine- Gluten free

Ingredienti per 8 persone :


2,5 kg. reale di bue grasso (un particolare bovino tipico di Carrù in Piemonte): io ho usato lo scamone
750 g. di vino rosso Nebbiolo
2 carote
2 gambi di sedano
1 cipolla
rosmarino, salvia, alloro
cannella in stecca, chiodi di garofano
concentrato di pomodoro 
 brodo di carne
olio extra vergine di oliva
sale e pepe

Legate il reale per far si che mantenga una forma  regolare in cottura. Salatelo e pepatelo su tutti i lati, massaggiandolo un po'.

Rosolate la carne in una casseruola con 2-3 cucchiai di olio, su tutti i lati.

Mondate sedano, carota e cipolla, tagliateli in piccoli dadini e fateli appassire in un tegame con un velo di olio per 5-6 minuti, finchè non si ammorbidiscano.

Unite la carne, bagnate con il vino rosso, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro e 2 mestoli di brodo.

Profumate con un mazzetto di rosmarino, salvia e alloro, un pezzetto di cannella e qualche chiodo di garofano.

Chiudete con il coperchio e cuocete con il fuoco al minimo per almeno 3 ore, controllando ogni tanto che il liquido non si asciughi troppo.

Un brasato veramente saporito, da rifare.

Servite con una polenta fumante.





La polenta è il più classico accompagnamento del Brasato : si prepara cuocendo la farina di mais in acqua bollente salata, mescolando a lungo, per circa 1 ora, finchè non si rassoda.

Chi ha la fortuna di avere il camino, può avere una polenta
migliore in assoluto, con quel sapore particolare di affumicato...



BUON APPETITO !!!!!!

sabato 3 agosto 2013

Pesche al forno alla piemontese

 
 
Queste favolose pesche sono un capolavoro della mia amica Marilena, piemontese , del Lago Maggiore.
 
Questa è la sua ricetta originale, un dessert della tradizione piemontese che  si prepara anche in Lombardia.
 
 
 
Servito con una pallina di gelato..... una vera delizia !!!!!

Ecco la ricetta.


Pesche ripiene  al forno alla piemontese    

 


Ingredienti per  12 persone:   

6 pesche a pasta gialla

una ventina  di amaretti

2 cucchiai di cacao amaro in polvere

3 cucchiai di Amaretto di Saronno

Un tuorlo d’uovo  ( per amalgamare)

zucchero a piacere

 

 

Preparazione:

Lavare le pesche e senza sbucciarle  dividerle a metà .  Togliere il nocciolo e con un cucchiaino scavare  un po’ .  Mettere da parte la polpa prelevata dalla pesca  e schiacciarla con una forchetta. 

Sbriciolare finemente gli amaretti e amalgamarli con la polpa , il tuorlo d’uovo, il cacao, l’Amaretto di Saronno, e un poco di zucchero . 

 Adagiare le pesche in una pirofila e riempirne la cavità con il composto ottenuto.

 Infornare a 180° C per  circa 30 minuti , fino a che  non si formerà una bella crosticina.

Fare raffreddare e servire.

  Servite con una pallina di gelato, molto apprezzate.

 

giovedì 13 dicembre 2012

Tortini alla nocciola senza glutine


Tortini alla nocciola gentile delle Langhe
senza glutine
 
Questi tortini sono assolutamente senza glutine
e sono una vera delizia !!!

Il 2 dicembre nella mia città sono riapparse le luminarie Natalizie e tante bancarelle, distribuite tra la piazza principale e le vie del centro, per il tradizionale appuntamento con la solidarietà. C'erano, inoltre, anche i Mercatini del Nord-Ovest,  con tante offerte di tutte le  loro specialità.
Non poteva quindi mancare la nocciola tonda gentile delle Langhe e quando mi sono avvicinata al banco dell'Azienda Agricola di  Proglio Mario,  gentile come le sue nocciole, non ho potuto fare a meno di acquistare farina di nocciole, granella di nocciole e alcuni tortini già pronti, dopo averne gustato un assaggio.(tondagentileprelibata.it) .
I tortini alla nocciola tonda  gentile pelibata delle Langhe, senza glutine.



Talmente golosi che mi sono messa a studiare attentamente l'etichetta per capire come sono fatti.

Poi .... sul libro "Croissant e biscotti" di Luca Montersino ho scoperto la  ricetta e mi riprometto di realizzarli  al più presto, ora che ho gli ingredienti.
La foto  rappresenta uno dei Tortini che ho acquistato.


Ecco la ricetta alla quale ho eliminato il cacao e lo zucchero a velo,
 non presenti tra gli ingredienti di quelli acquistati

Ingredienti per diversi tortini:


200  g. di zucchero di canna
200 g. di albumi
100 g. di farina di nocciole tostate
100 g. di granella di nocciole
altra granella per la copertura
burro q.b. per gli stampini

Montare con la frusta elettrica gli albumi e lo zucchero fino ad ottenere una spuma soda.
Aggiungere a mano con una spatola la farina di nocciole e la granella.
Amalgamare bene.
Riempire con il composto gli stampini precedentemente imburrati.
 Ricoprire con altra granella di nocciole.
Cuocere in forno a 170° per 20 minuti.
Lasciare raffreddare.

 

( il tortino girato per vedere come si presenta nella parte inferiore)
 
Internamente morbido che si sbriciola facilmente al taglio
una vera golosità !!!

 
  Il 15 dicembre 2012 l’Italia celebra Nocciola Day, la Giornata Nazionale della Nocciola, ideata e promossa dall’Associazione Nazionale Città della Nocciola e cofinanziata dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con l’obiettivo di promuovere in Italia e nel mondo la Nocciola Italiana.
 
 

venerdì 7 dicembre 2012

Friands al foie gras



Antipasti freddi

della cucina piemontese – di Ada Boni

 

“Friands” al foie gras

 

ingredienti :

g. 300 di farina

g. 350 di burro

una scatolina di foie gras

una scatolina di puré di tartufi

 

E’ un antipasto ricco e facile da prepararsi

Con 300 g. di farina, 150  g. di burro, un pizzico di sale

e circa un bicchiere d’acqua fredda preparate la pasta

brisée che lascerete riposare per mezz’ora e poi stenderete

molto sottilmente ricavandone dei dischetti di 5 cm. di diametro.

Cuocete questi dischi in forno moderato  per averli di colore

d’oro molto chiaro. Lasciateli raffreddare.

 

Mescolate il puré di foie gras a 100 g. di burro che avrete montato

a parte in una piccola terrina. Spalmare un po’ di questo composto

su un dischetto di pasta e ricoprite con un altro dischetto.

Il fraind è pronto e così preparerete tutti gli altri friands al foie gras.

 

Mettete ora un etto di burro in una padellina e fatelo sciogliere

senza farlo friggere. Aggiungetevi il puré di tartufi e mescolate.

Coprite il recipiente e lasciate il puré sull’angolo del fornello

per cinque minuti affinchè possa scaldarsi un poco.

Poi lasciatelo raffreddare e  montatelo un po’ col cucchiaio di

legno; spalmate questo secondo composto sulle gallette e

 accoppiatele. Accomodate separatamente le due specie di

gallettine in due piatti  e servite.

 

 

 

lunedì 30 aprile 2012

Brasato al Barolo

Questo è un secondo di carne,  preparato per il Menù di Pasqua.




La  ricetta l'ho presa dal sito : sapori piemontesi.it



BRASATO AL BAROLO



E’ il gran piatto della tradizione non solo della Langa dei grandi vini piemontesi, ma di tutto l’antico Piemonte.


 Ingredienti: (6/8 persone)



 •1 chilo di carne (io, scamone)

•1 bottiglia di Barolo

•½ bicchiere di Cognac (non l'ho messo)

•2 cipolle

•2 carote

•½ sedano

•2 spicchi di aglio

•¾ chiodi di garofano

•1 pezzetto di cannella

•qualche bacca di ginepro

•qualche grano di pepe

•un mazzetto di erbe aromatiche: alloro, salvia, rosmarino, timo

•Olio extra vergine di oliva

•Burro

•Un pizzico di sale grosso

•Sale fino q.b.



1)     In una padella di coccio mettere la carne (un pezzo di almeno 800 grammi/1 chilo)



2)     Tagliare a grossi tocchi le cipolle, le carote e il sedano e spargerle sulla carne



3)     Aggiungere le erbe aromatiche, i chiodi di garofano, la cannella, le bacche di ginepro, i grani di pepe, un pizzico di sale grosso



4)    In ultimo innaffiare il tutto con il vino Barolo



5)    Marinare la carne nel vino per almeno mezza giornata, ponendo il recipiente in ambiente fresco o nel frigorifero.



6)    Quindi sgocciolare le verdure, tagliarle più piccole e farle imbiondire in un largo tegame con l’olio extra vergine di oliva, il burro e i profumi.



7)    Scolare la carne, asciugarla e farla rosolare a fuoco vivo nel trito di verdure, fiammeggiandola con il Cognac preventivamente riscaldato



8)    Aggiungere infine il sugo della marinata, coprire la padella con un coperchio pesante e far cuocere a fiamma bassissima per un paio d’ore



9)    Togliere le verdure, frullarle e mettere il sugo ottenuto nuovamente nella casseruola continuando la cottura del brasato (sempre a fuoco bassissimo) ancora mezz’ora circa, secondo la grandezza del pezzo di carne e la sua durezza



10) Servire il brasato molto caldo, accompagnandolo con verdure come patate lesse o purea di patate, cipolline stufate, o con polenta.


                                          foto by virgikelian

lunedì 7 novembre 2011

Risotto di mele e noci con dadini di Bettelmatt


RISOTTO DI MELE E NOCI CON DADINI DI BETTELMATT
Ingredienti per 4 persone:

300 gr. di riso Carnaroli del Pavese,
1 mela piccola,
5 o 6 gherigli di noci
100 gr. di formaggio Bettelmatt
1 scalogno,
50 gr. di burro,
1 lt. di brodo di pollo,
sale e pepe.

Far rosolare in un po’ di burro lo scalogno tagliato sottile e
aggiungere la mela sbucciata e le noci, il tutto tagliato a piccoli
pezzi. Aggiungere il riso e far rosolare anch’esso per qualche
secondo . Iniziare a bagnare con il brodo.
Continuare la cottura , sempre aggiungendo il brodo, fino a che il riso
si possa considerare “al dente”.
Mantecare con un po’ di burro e il formaggio tagliato a piccoli dadini.
Servite molto caldo.

P.S. : La ricetta originale prevedeva l’aggiunta di 2 o 3 funghi
porcini ben sodi, ma io non li avevo a disposizione....

( ricetta della Lady Chef Luisa Valazza del ristorante AL SORRISO di Soriso - Novara)









martedì 17 novembre 2009

La bagna cauda









LA BAGNA CAUDA (o CAODA)

un po’ di storia ………

“ Il classico intingolo della cucina piemontese, in cui si bagnano crudi i cardi, i sedani e i peperoni.. La bagna cauda
è un piatto di evidente origine rustica e viene solitamente preparato al primo insorgere dell’autunno, quando il cielo si scolora in una tenue nebbia e l’aria si fa più frizzante. La vendemmia è terminata, i cardi teneri e bianchi sono maturi, si assaggia il primo mosto; gli animi sono portati all’allegria
e all’ottimismo e la bagna cauda, che bolle nella classica terrina (fojot) sulla brace di carbone di legna, è l’occasione
per un rumoroso e spensierato convivio che il buon vino ed
il forte sapore dell’aglio contribuiscono a riscaldare piacevolmente.
Così nei “ crotin “ del Monferrato , pare sia nato questo
intingolo, in quelle anguste e familiari sottocantine in cui si
può fare rumore , ci si sente più vicini e si può tenere lontano dalle abitazioni il forte aroma dell’aglio. Ma si può anche
pensare che la località originaria della bagna cauda sia Chieri
dove crescono i cardi più grossi e saporiti di tutto il Piemonte. In ogni caso la sua origine dovrebbe risalire
alla fine del ‘700 e potrebbe derivare dalla “soma d’ai”
(cima d’aglio) spalmata sul pane, o dall’ “aiollet” provenzale
un intingolo “ sui generis” a base di acciughe.


l’Antica ricetta :

Ingredienti

200 g. di burro,
150 g. di olio d’oliva
6. acciughe
4 spicchi di aglio
sale
tartufo bianco

Mettete in un tegame il burro, l’olio e i quattro spicchi di aglio
tritati finissimi.
Ponete il tegame sul fuoco e fate scaldare i grassi, senza però
fare prendere colore all’aglio che deve rimanere bianco.
Tirate indietro il tegame , aggiungete le acciughe lavate,
spinate e fatte in pezzi e lasciatele sciogliere mescolando
con un cucchiaio di legno.
Ultimate la bagna cauda con un pizzico di sale e un tartufo bianco
tagliato in fettine sottili.
Questa salsa deve mantenersi sempre calda e a tale scopo
c’è chi usa presentarla in tavola in piccoli tegami, uno per
ciascun commensale, su appositi fornelletti scaldavivande.



La storia della “bagna cauda” e la ricetta di cui sopra,
è presa da un vecchio ricettario curato da Ada Boni -
“La Cucina Piemontese” -












Questa la ricetta della “ Bagna Caoda “- come la si prepara
sulla sponda piemontese del Lago Maggiore.

Ingredienti per 6 persone :

3 dl.. di olio extra vergine d’oliva ligure
70 g. di burro
300 g. di acciughe sotto sale
4 teste d’aglio
latte q.b.

Spellate gli spicchi di 4 teste d’aglio, privateli dell’anima
verde ( che sembra sia la parte più indigesta dell’aglio) e
metteteli in un tegame di coccio con una noce di burro. Copriteli
a filo di latte e cuocete a fuoco dolcissimo , scremando
spesso, finchè l’aglio si sarà spappolato.
Aggiungete i filetti dissalati di acciuga e mescolate con un
cucchiaio di legno per farli sciogliere.
Frullate, rimettete sul fuoco e unite 3 dl. di olio extra
vergine d’oliva ligure e 50 g. di burro; riscaldate a fiamma
sempre molto bassa finchè la salsa risulterà fluida e molto
calda.
Se volete, potete aggiungere qualche gheriglio di noce pestato.
Portate il tegame di coccio in tavola su un fornelletto e servite
con verdure crude o cotte disposti in vari piatti di portata.

Vi si possono intingere tutte le verdure di stagione :
i cardo puliti e lasciati a bagno in acqua acidulata con succo
di limone e poi sgocciolati e tagliati a pezzi, sedano crudo, finocchio crudo
o cotto, carote crude, rapanelli, indivia, topinambur, peperoni crudi e
peperoni grigliati e spellati, ed anche verdure cotte come
ad esempio cavolfiore lessato e diviso in cimette, cipolle cotte al forno,
patate e rape lessate, barbabietole e radici di scorzonera lessate.
Accompagnare naturalmente il tutto con delle fette di pane casereccio.

Si consiglia : Vino giovane di vendemmia.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Mariluna e Dada: l'0ro nel piatto.