Questo il panorama che vedo dalla mia finestra......
NEVE
Neve non sei che bianco spazio dove
immergo le memorie dell’infanzia…
L’inverno visitava i nostri giochi,
felice fra minuscoli diamanti,
stendeva i suoi tappeti sulle zolle,
inteneriva cuori palpitanti;
magia di farfalle sui capelli,
disciolte stelle d’infantili incanti.
Non era consumata la mia gioia;
le gronde s’accendevan di candele
argentee per la festa di quegli anni
e poi ancora neve fra le mani
rosse e pazienti a modellar pupazzi
Il bianco lumeggiava ogni cortile,
la casa dove mamma ci aspettava
con gli arabeschi in fiore sopra i vetri
e il fumo serpeggiante dai comignoli…
Ora che s’è accorciato l’indomani
e breve è il tratto all’ultima emozione,
neve non sei che goccia d’illusione.
da “Il Gelso”
diario in versi di Bruno Salvioni
poeta di Seregno (1915-1998)
Neve non sei che bianco spazio dove
immergo le memorie dell’infanzia…
L’inverno visitava i nostri giochi,
felice fra minuscoli diamanti,
stendeva i suoi tappeti sulle zolle,
inteneriva cuori palpitanti;
magia di farfalle sui capelli,
disciolte stelle d’infantili incanti.
Non era consumata la mia gioia;
le gronde s’accendevan di candele
argentee per la festa di quegli anni
e poi ancora neve fra le mani
rosse e pazienti a modellar pupazzi
Il bianco lumeggiava ogni cortile,
la casa dove mamma ci aspettava
con gli arabeschi in fiore sopra i vetri
e il fumo serpeggiante dai comignoli…
Ora che s’è accorciato l’indomani
e breve è il tratto all’ultima emozione,
neve non sei che goccia d’illusione.
da “Il Gelso”
diario in versi di Bruno Salvioni
poeta di Seregno (1915-1998)
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